Silent coaching

Chi meglio di te conosce il tuo futuro?

Pubblicato il 12/09/2017


Il silent coaching è un esercizio grazie a cui si impara a comunicare con se stessi, utilizzando il potere del silenzio. Tramite il silent coaching è infatti possibile trovare le giuste risposte ai dubbi e ai problemi che ognuno di noi deve affrontare ogni giorno, semplicemente facendo un breve viaggio nel tempo con la nostra mente.

silent coaching meditazione riflession scimmie

Come si svolge? Il silent coaching può essere svolto in coppia o da soli. Se lo si svolge in coppia basterà stampare le domande che troviamo qui di seguito. La persona A legge le domande alla persona B. Ogni volta che A legge una domanda, B deve rispondere alla domanda nella propria mente senza dover pronunciare la risposta. Quando B ha finito di rispondere nella sua mente, può fare un cenno ad A di continuare con la domanda successiva. Alla fine della sessione i ruoli si invertono e sarà B a leggere le domande ad A.
Se lo si svolge da soli basterà leggere lentamente e in ordine le domande qui sotto riportare, soffermandosi per qualche momento sulla risposta.

Il viaggio potrà essere più o meno lungo, per questo si consiglia di prendere appunti man mano che si risponde alle domande.



  • Inizia un viaggio nel futuro. Sono passati 10 anni da oggi e tu hai realizzato gran parte dei tuoi sogni. Come immagini la tua vita tra 10 anni?
  • Quali successi hai raggiunto?
  • Bene, ora pensa a questi 10 anni trascorsi velocemente: quali sono state le scelte che ti hanno portato ad avere un futuro così?
  • Quali sono le persone che ritrovi intorno a te 10 anni dopo?
  • Partendo da oggi quando pensi di iniziare ad ottenere questi successi che hai immaginato? Immagina una sequenza di step che ti potrebbero portare ad ottenerli.
  • Quali sono le differenze tra ora e il mondo che hai immaginato tra 10 anni?
  • Quali sono i fattori che ti bloccano nel realizzare i tuoi progetti futuri? (Concentrati solo su 1 o 2 problemi)
  • Immagina di avere dei super poteri: come cambieresti questi fattori negativi per farli diventare positivi?
  • Brutte notizie! Al momento non disponi di super poteri, ma solo del tuo potere personale, che non è poco. Cosa hai fatto finora per fronteggiare questi problemi?
  • Cosa è successo quando hai provato ad affrontare questi problemi?
  • C’è stato qualcuno che ti ha aiutato in momenti di difficoltà?
  • I problemi che hai finora riscontrato pensi che riguardino solo te o è un problema che interessa anche altri?
  • Potrebbe essere utile coinvolgere qualcuno per risolvere questi problemi?
  • Pensando a tutto quello che abbiamo esplorato fino a questo momento, quali soluzioni hai per gestire i tuoi problemi?
  • Pensa nuovamente. Quali soluzioni hai?
  • Non smettere di pensare, ma adesso cerca di pensare fuori dagli schemi, senza nessun vincolo, come se avessi i famosi super poteri. Quali soluzioni hai per gestire in questo momento i problemi?
  • Pensando al tuo più caro amico, quali soluzioni troverebbe lui ai tuoi problemi?
  • Adesso metti insieme le soluzioni a cui hai pensato e quelle che credi potrebbe trovare il tuo amico, quali sono le migliori 3 soluzioni?
  • Quali aiuti necessiti per attuare queste soluzioni? Da chi?
  • Cos’altro ti serve per avviare questo processo positivo di cambiamento?
  • Quali piccolissimi cambiamenti puoi attuare nelle prossime 24 ore per avviare questo processo?
  • Ti impegnerai al massimo per effettuare questi piccoli cambiamenti?
  • Se non ti impegnerai al massimo, cosa ti serve perché ciò avvenga?


Fine. Soddisfatto? Beh, diciamo che il silent coaching è un modo molto efficace per confrontarsi con se stessi e non per cambiare il mondo. Con un viaggio di introspezione riusciamo a tirar fuori quelli che sono i nostri desideri più nascosti e pensare in maniera laterale. Questo processo può essere iterato ogni volta che si hanno dei dubbi sul proprio futuro!



“The best coaches are ‘silent partners’. They leave you thinking you did it all by yourself and send you off feeling invigorated, focused and charged with the energy to make things happen, that perhaps before felt less easy to do.”
John Whitmore

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