Siamo ciò che siamo

Destino o algoritmo della vita?

Pubblicato il 30/01/2017



Definire se stessi forse è il compito più arduo per ognuno di noi. È difficile perchè, non riusciamo ad avere una visione completa di noi stessi dall'esterno! Cosa le persone riescono a capire di noi? Cosa vogliamo che le persone capiscano di noi?
Un po' come quando ascoltiamo la nostra voce registrata. Ci sembra cosi strana, quasi la rifiutiamo, come non nostra. Ma in realtà è la voce che tutti sentono di noi, tranne noi stessi. E la cosa più incredibile è che nessuno potrà mai ascoltare quello che noi sentiamo come nostra voce. Quindi chi siamo?

bambini vita uccello fiume

Siamo ciò che siamo,
siamo gli amici che frequentiamo, siamo il posto in cui viviamo,
siamo la strada che scegliamo, siamo gli occhi che guardiamo,
siamo la gente a cui sorridiamo, a cui la vita a volte miglioriamo…

siamo il lavoro che facciamo, siamo la musica che ascoltiamo,
siamo i film che guardiamo,
siamo i consigli che seguiamo o che ignoriamo e di cui a volte ci pentiamo…
siamo gli avvertimenti che consideriamo,
siamo le paure che superiamo,
siamo le sfide che incalziamo,
siamo le ginocchia che da bambini ci sbucciamo, con una bici, un pallone o dei pattini…

siamo quelle poche bandiere che alziamo e quelle tante sconfitte che accettiamo… ma soprattutto siamo le vittorie che condividiamo,
gli errori che commettiamo,
e i difetti che non nascondiamo.

Siamo gli sconosciuti che incrociamo
e gli aiuti che diamo,
i sogni che realizziamo,
e gli incubi che combattiamo,

siamo i luoghi che percorriamo,
e il cibo che mangiamo.
Siamo le sorprese che non ci aspettavamo, ma che in fondo sapevamo di ricevere...
siamo il bambino con cui giochiamo,
il mare che navighiamo,
e la montagna che scaliamo.

Siamo il risultato di una mera equazione matematica dove la linearità dell’algebra viene distorta da fattori magici che cambiano le leggi stesse del calcolo. Calcolare il risultato finale è impossibile, qualunque previsione si faccia risulta errata, si può solamente sapere ciò che siamo in un determinato momento, sulla base di ciò che siamo stati.



Se ci pensate bene, ritornando al discorso della voce registrata, potrebbe essere molto facile trovare un modo per registrarsi e ascoltarsi nell'era della tecnologia, capendo qual è il suono che gli altri ascoltano della nostra voce. Ma le persone prima del 1857, anno in cui fu registrata la prima voce umana non sapevano di questa differenza. Incredibile vero?

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